Serie di opere degli anni 60/70 che introducono le grandi passioni di Artias : NATURA- NUDO FEMMINILE- GIUSTIZIA
Il NUDO PAESAGGIO è stato per l’artista una vera iniziazione mistica e
pagana nei monti e nelle foreste del Velay, antica terra visitata dai
Druidi, terra magica dove Artias è diventato veramente pittore.
E’ lui che ha definito per questo tipo di pittura “nudo paesaggio” e
l’ha realizzata prima di De Kooning e da questo ammesso e riconosciuto.
Seguono le opere sul tema degli Impiccati sospesi dai piedi, poiché
ancora in questi anni è ancora presente l’atmosfera della guerra, il
ricordo dei poveri corpi torturati (referenza storica: bue macellato di
Rembrandt (1655) ed una evocazione dell’artista che osservava le
carcasse degli animali esposte nella vetrina del macellaio del suo
villaggio e straziante– colonna portante dell’arte).
Poi Piccoli paesaggi dal vivo, la natura è scura, profonda, non è
accogliente come più tardi nel Velay. Giochi di luce, di corpi felici
che si sposano con la natura.
I quadri sulla Rivoluzione francese in quegli anni fecondi preannunciano
la ribellione del maggio ’68 (a dimostrazione della sensibilità degli
artisti). In Francia si sentiva molto il peso della censura voluta
soprattutto dalla moglie di De Gaulle. Artias è sempre stato molto
sensibile alla storia francese e le opere sulla rivoluzione sono
soprattutto era un modo di descrivere l’ingiustizia: il contrasto far i
potenti ed i poveri sono
sempre stati presenti nelle sue opere (era anche l’espressione della sua
vita personale: l’ingiustizia subita da bambino, per essere figlio
adottivo di un padre che non lo amava la sua successiva militanza nel
partito comunista vissuta quasi a livello religioso e questo lo ha
modellato. E’ attraverso i grandi eventi storici che descrive il
presente. Descrive una rivoluzione che da festa diventa violenza, la
folla in delirio, gli argini sfondati, l’essere umano diventa animale
violento... Questo tema della ribellione contro le ingiustizie entra
nella preoccupazione costante di Artias .
Con i paesaggi dedicati ad Urbisaglia , Artias appena arrivato nelle
Marche, ha cercato di tradurre, attraverso questi piccoli dipinti, la
sua emozione davanti ad una terra nuova e ancora sconosciuta.